La chiesa

LA CHIESA DI SANT’ERASMO

La chiesa è dedicata a Sant’Erasmo di Formia (raffigurato con un pregevole mosaico nella lunetta sopra il portone d’ingresso), Vescovo di Antiochia, perseguitato e giustiziato dall’Imperatore Diocleziano nel 303. Era uno dei quattordici Santi che nel Medioevo erano considerati “ausiliatori”, cioè da invocare per ricevere aiuto nei dolori corporali, ai quali venivano sovente dedicati ospedali e santuari; in particolare Sant’Erasmo era invocato per i dolori del ventre e per le partorienti in virtù del martirio a cui, secondo la tradizione, sarebbe stato sottoposto ovvero l’eviscerazione tramite un argano.

Mosaico

La chiesa innalzata nel Trecento sorge adiacente all’omonimo ospizio cui era originariamente annessa: questo edificio di ricovero fu probabilmente fondato e sovvenzionato, grazie ad un suo lascito testamentario, dal letterato Bonvesin de la Riva (appartenente al Terzo ordine degli Umiliati) nel XIII secolo con funzione di ospedale ed orfanotrofio oltre che di ristoro per i pellegrini che nel Medioevo, diretti a Milano, percorrevano una delle vie romee.

L’originaria chiesa trecentesca fu profondamente rinnovata nel 1490 per iniziativa e su finanziamento del nobile legnanese Gian Rodolfo Vismara, che in questa occasione donò anche una pala d’altare a trittico, attribuita a Benvenuto Tisi detto “il Garofalo” (da taluni diversamente ascritta quale opera del pittore Cristoforo Lampugnani), raffigurante al centro la Madonna col Bambino che tiene in mano una rosa; sulla sinistra Sant’Erasmo e a destra San Magno benedicente.

Trittico

La chiesa di Sant’Erasmo subì un ulteriore intervento nel 1677 con il rifacimento completo della facciata in lesene e portale a timpano triangolare.

Agli inizi del 1800 il pittore legnanese Antonio Maria Turri affrescò l’abside del presbiterio con un maestoso volo d’angeli attorno a un compiaciuto Padreterno.

Nel 1904, in sostituzione dei sacri bronzi precedenti (dei quali al momento non si ha alcuna traccia storica) venne realizzato, dalla Fonderia F.lli Barigozzi, il nuovo concerto di tre campane a corda in Mib4.

L’ultima importante ristrutturazione fu eseguita nel 1925 per volontà del Podestà di Legnano Fabio Vignati quando, per consentire l’ingrandimento della sede stradale del Sempione, fu demolito il fatiscente ospizio medievale e nuovamente riedificato pur mantenendone la denominazione.

Ospizio

Sulle pareti esterne dell’antico ospizio Sant’Erasmo erano presenti degli affreschi del XIV e del XV secolo riproducenti il martirio del Santo: la maggior parte di queste pitture andò perduta, ma alcuni frammenti sono attualmente conservati presso il museo civico cittadino “Guido Sutermeister”.

Della stessa chiesa vennero modificati i muri esterni, fu eliminata la facciata del XVII secolo, rifatta in mattoni a imitazione e foggia trecentesca con una lunetta che sormonta il portale e un rosone cieco al centro della facciata che si sviluppa “a capanna”. Tali opere furono terminate nel 1927.

Facciata

Gli ultimi lavori di restauro e di trasformazione dell’interno della chiesa risalgono alla fine degli anni Trenta: esattamente il 2 Giugno (memoria liturgica del Santo titolare della chiesa) del 1939 il Beato Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster consacrò il nuovo altare maggiore, offerto dal sacerdote legnanese don Ambrogio Chiesa, nel 25° della sua ordinazione. In tale circostanza venne realizzata anche la balaustra in marmo. Le vetrate colorate presenti sulla destra della navata ritraggono S. Giovanni Evangelista, S. Carlo Borromeo e San Fabio Martire.

Questa chiesa, sede di cappellania dell’ospedale di Legnano, svolge tutte le funzioni di culto oltre che per lo stesso nosocomio anche per l’annesso ospizio e la contrada di Sant’Erasmo che vi ha conservato la croce del Carroccio per ben tredici volte, in altrettanti anni di vittoria al palio.

Dal Settembre 2020 la chiesa di Sant’Erasmo, per concessione dell’Arcivescovo di Milano, ospita ogni Domenica e festa di precetto (alle ore 17:30) la celebrazione della S. Messa in latino secondo il rito ambrosiano antico.